La donna Afroamericana che nel 1955 si rifiutò di cedere il posto a un uomo bianco, vera scintilla che accese il movimento antirazzista, è scomparsa circa 10 anni fa. Sono passati quasi 60 anni da quando Rosa Parks rifiutò di cedere il suo posto sull’autobus a un uomo dalla pelle bianca. Era il primo dicembre del 1955, un giorno scolpito nella storia degli Stati Uniti e della lotta contro la discriminazione razziale. Quella sera Rosa Parks tornava in pullman dal suo lavoro di sarta a Montgomery, in Alabama, e si era seduta in un posto del ‘settore comune': fra le file riservate ai bianchi, davanti, e quelle riservate ai neri, in fondo alla vettura. L’autista arrivò, le ordinò di alzarsi per cedere il posto a un uomo bianco appena salito a bordo. Lei disse no. Semplicemente. Mantenendo la calma e la dignità. Come, forse, ognuno di noi direbbe oggi. Perché? Perché avrebbe dovuto lasciare il posto, lei che era una cittadina come chiunque altro? Il resto è noto: l’arresto, l