Sottilissimo e flessibile, ma così impenetrabile da fermare un proiettile: è il diamene, il nuovo materiale più duro di un diamante, anche se in forma 'transitoria'. Descritto sulla rivista Nature Nanotechnology, è stato ottenuto nella City university di New York, dal gruppo dell'italiana Elisa Riedo, sulla base di una teoria elaborata dal gruppo del Cuny College di Staten Island guidato da Angelo Bongiorno. Il nuovo materiale potrebbe essere utilizzato per realizzare rivestimenti protettivi e pellicole ultraleggere a prova di proiettile.
I ricercatori hanno voluto analizzare in laboratorio verificare se due fogli di grafene, ognuno dello spessore di un atomo, potessero essere 'indotti' a trasformarsi in un materiale simile al diamante a temperatura ambiente. La 'trasformazione' si è ottenuta con un repentino calo di corrente elettrica. "E' la pellicola più sottile mai realizzata, con la resistenza e robustezza di un diamante", commenta Riedo.
Il primo passo per metterlo a punto è stato verificare i possibili effetti della sovrapposizione di due strati di grafene a forma di nido d'ape, allineati in diversi modi. E' emerso così che è possibile ottenere uno stato transitorio dalla grafite al diamante, che corrisponde al diamene.
"La grafite e i diamanti sono fatti interamente di carbonio, ma i loro atomi sono organizzati in modo diverso. Questo conferisce proprietà diverse come durezza, flessibilità e conduttività elettrica", osserva Bongiorno. Il prossimo passo sarà cercare rendere stabile questa fase transitoria del materiale in modo da pensare a nuove applicazioni.
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