Si parla di stress spessissimo, anche se si è di rientro dalle vacanze. Anche solo perché si teme di rientrare subito in una condizione di sovraccarico. Se ne parla così spesso sia perché si tratta di una condizione molto diffusa (ne soffre, secondo le ultime ricerche, una persona su quattro) sia perché di frequente adattiamo la parola a situazioni e stati psicofisici che con lo stress hanno poco a che fare. Sicuramente il lavoro (che c'è, che non c'è o che presenta difficoltà) è uno dei campi della nostra vita in cui più spesso abbiamo a che fare con problemi di sovraffaticamento, ma si può essere stressati anche per motivi affettivi o perché ci è stata diagnosticata una malattia.
Che cos'è
Per stress si intende un particolare stato psicofisico in cui, di fronte a un evento che consideriamo "imprevedibile" e "insormontabile", si attivano le fasi di allarme, di resistenza (in cui fronteggiamo la situazione) e di esaurimento. Se l'evento per noi stressante si prolunga, allora si prolunga anche l'ultima fase, quella di esaurimento, e gli effetti sul corpo e sulla mente sono pesanti: stanchezza cronica fisica o mentale, ansia, irritabilità, difficoltà di concentrazione, disturbi del ritmo sonno-veglia, disturbi della memoria o dell'attenzione, fino all'insorgere o al peggioramento di vere e proprie patologie legate a un indebolimento generalizzato del sistema immunitario, malattie cardiovascolari, ulcere e via dicendo.
Lo stress «lavoro correlato»
Un particolare filone di studi è quello che riguarda lo stress da lavoro, chiamato anche "stress lavoro correlato", di cui Giovanni Costa, ordinario di Medicina del lavoro all'Università Statale di Milano, è uno dei massimi esperti in Italia: «La letteratura scientifica sullo stress occupazionale – dice il professor Costa - è cresciuta esponenzialmente negli ultimi anni. Questo testimonia l'importanza crescente di questo fattore di rischio nel mondo del lavoro». Anche perché negli ultimi anni è cambiato il lavoro e questo ha richiesto e richiede ancora un adattamento costante dei lavoratori alle nuove realtà: «Pensiamo solamente alla flessibilità di orario e a quella che ormai chiamiamo la società delle 24 ore, con gli orari lavorativi che sono ormai estesi anche alla sera e alla notte», dice il professor Costa, che è anche responsabile e responsabile dell'Unità Operativa di Medicina del Lavoro del Policlinico di Milano, dove esiste un ambulatorio dedicato allo stress e al disadattamento lavorativo e dove i pazienti sono seguiti da uno staff specializzato di medici, psichiatri e psicologi.
Come gestire l'ansia da superlavoro
È necessario focalizzarsi non tanto sugli eventi stressanti ma su come si sta reagendo. Il focus va posto sulle emozioni di base (tristezza, paura, rabbia, disgusto, gioia, sorpresa). Più che i pensieri, infatti, è solo partendo dalle emozioni che è possibile comprendere la reazione "riflessa" in atto del sistema nervoso autonomo, tenendo conto del fatto che diverse ricerche hanno dimostrato che ogni emozione è associata a sensazioni corporee che interessano aree specifiche del corpo.
In caso di un grosso stress con presenza di sintomi fisici come tachicardia, sudorazione e paura di morire è utile respirare per 10 minuti nella seguente modalità: contare durante l'inspirazione ed espirare per il doppio dei secondi. Per esempio: se inspiro per 3 secondi espiro per 6 secondi. Questo tipo di respirazione farà rallentare la tachicardia e verrà trasmesso un segnale al cervello di maggior sicurezza "disinnescando" la paura.
Un istituto americano di nome Heartmath ha elaborato un software in grado di rilevare un parametro cardiaco chiamato Hrv (Heart Rate Variability). Si tratta del tempo che trascorre tra un battito e un altro. Se questo intervallo è sempre uguale (nonostante si stia correndo o dormendo, perché non si tratta della frequenza cardiaca) allora il sistema nervoso simpatico e quello parasimpatico saranno in equilibrio. Ecco la tecnica della Quick Coherence.
La Mindfulness è una potente tecnica meditativa antistress. La sua efficacia contro lo stress è stata validata da numerosi studi scientifici. Il programma di otto settimane ideato da Kabat-Zinn, che lavora sulla focalizzazione nel "qui e ora" assicura una riduzione dello stress associata ad un miglioramento dei parametri immunitari.
L'approccio allo stress è multidisciplinare, questo non va dimenticato. Per esempio, una costante e moderata attività fisica quotidiana, come una passeggiata per 40 minuti da fare ogni giorno, garantisce un aumento del miglioramento della rete corpo-mente e contribuisce in maniera significativa ad alleviare i sintomi legati allo stress.
Recenti studi condotti presso l'Università di Rochester da Maiken Nedergaard mostrano come durante il sonno si eliminino nel cervello le scorie neurotossiche. Per queste operazioni è richiesta molta energia. Ecco il perché il cervello richiede ore di buon sonno per riattivarsi in maniera sana ed efficiente il giorno successivo.
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